Eccellenza imprenditoriale e prossimità, un binomio possibile

Ci sono imprese sociali eccellenti che da anni si distinguono per qualità dei prodotti, per la capacità di innovare e per la loro solidità economica e che sono al tempo stesso protagoniste di azioni non riducibili alla mera produzione e vendita di beni e servizi sul mercato: investono risorse per costruire coesione, attivare i cittadini, diffondere valori e cultura, riattivare luoghi e relazioni, mettendo la propria organizzazione a servizio della costruzione della comunità.

Perché un’impresa sociale realizza un film, una dispensa sociale per le famiglie in povertà, una radio di quartiere, un progetto di riqualificazione urbana, tanto per fare alcuni esempi che verranno raccontati nel workshop?

Ritorno di immagine? Generosità? Ritorno economico?

Nessuna di queste risposte è esatta, o comunque esaustiva. Queste iniziative sono comprensibili solo considerando come per questi soggetti la relazione con la propria comunità di riferimento è parte centrale del proprio essere impresa. E quindi del territorio si accolgono i bisogni, mettendo a disposizione la propria capacità organizzativa, al territorio si restituisce cultura e qualità della vita. Si tratta di imprese sociali innestate in una comunità.

Quindi, se da una parte vi sono imprese di successo che tradiscono le proprie origini facendo del mercato un elemento assorbente ed esclusivo, in altri casi al contrario l’eccellenza imprenditoriale è legata a doppio alla dimensione di prossimità. Quella che per altri sarebbe una spesa inutile o comunque una distrazione dal proprio obiettivo economico, per queste imprese è un aspetto qualificante che le rende riconoscibili da propri soci, lavoratori, volontari e dai cittadini. E questo riconoscimento è un vero e proprio “fattore produttivo”, che si traduce nella volontà di tutti questi stakeholder di investire a propria volta nell’impresa e che contribuisce quindi a spiegare anche l’eccellenza imprenditoriale. Non si tratta quindi di “investimenti di immagine” pensati per invogliare all’acquisto di prodotti come in una parte del mondo for profit, ma di azioni identitarie, che raccontano in modo profondo l’identità dell’impresa e ne definiscono la relazione con la sua comunità.

Di qui ripartiamo, per comprendere come l’impresa sociale possa giocare un ruolo importante in un movimento più ampio che vede cittadini, terzo settore e altri soggetti attivi del territorio riscoprire e sviluppare connessioni di comunità.

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