Ensie, la posizione sull’Action Plan

ENSIE, con l’aiuto dei suoi membri, ha elaborato una posizione per partecipare allo sviluppo del Piano d’azione Europeo per l’economia sociale. Questo piano è attualmente in discussione presso la Commissione europea e dovrebbe essere adottato entro la fine dell’anno. Le proposte di ENSIE sono suddivise in sei capitoli che coprono tutti gli aspetti della legislazione dell’Unione europea che hanno ha un impatto sulle Imprese Sociali di Inserimento Lavorativo (ISIL). Ecco le richieste di ENSIE [Traduzione a cura del Consorzio Abele Lavoro] per la Commissione europea (vedi qui il documento completo in inglese e in francese). 

I. Le sfide legislative relative alle ISIL

  • L’introduzione di una raccomandazione dell’UE sulla definizione delle imprese dell’economia sociale e in particolare una definizione per le ISIL
  • La revisione del Regolamento generale circa gli sgravi fiscali, in primo luogo per semplificarlo, ma anche per quanto riguarda la definizione di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati e aiuti per la loro occupazione e formazione.
  • Aggiungere un’altra eccezione alla sezione 1 del regolamento sul De minimis per consentire alle ISIL di beneficiare maggiormente di questi regolamenti.
  • ENSIE invita la Commissione a incoraggiare gli Stati membri a utilizzare il quadro sugli aiuti di Stato piuttosto che de minimis per aiutare le ISIL nell’attuale crisi.
  • ENSIE incoraggiare la Commissione a far crescere la consapevolezza circa le ISIL e il loro operato negli Stati membri, aumentano de minimis per i SIEG.
  • Rivedere la definizione di PMI, integrando le ISIL e le imprese dell’economia sociale come soggetti autonomi anche se la soglia del 25% di partecipazione viene raggiunta o superata dalle aziende Partner.
  • Ridurre l’imposta sul valore aggiunto (IVA) sui beni e servizi forniti dalle ISIL in quanto esse contribuiscono al sistema di protezione sociale.

II. ISA e accesso al mercato

  • Garantire una migliore attuazione da parte degli Stati membri della direttiva 2014/24/UE sugli affidamenti pubblici, favorendo l’uso degli appalti riservati e l’adozione di clausole sociali.
  • Sviluppare ulteriormente l’approccio socialmente responsabile agli appalti pubblici, rivendendo in futuro la Direttiva 2014/24/UE.
  • Sviluppare una politica di sostegno coerente da parte dell’Unione europea, basata su già sviluppato da alcuni Stati membri, ma che per il momento presenta troppe differenze tra i vari Stati.

III. ISA e accesso ai finanziamenti

  • Monitorare il reale coinvolgimento dei rappresentanti delle ISIL nazionali/regionali nel Comitato di monitoraggio dei Fondi strutturali e dei Fondi di Coesione
  • Incoraggiare il coinvolgimento dei rappresentanti delle ISIL nell’attuazione dei programmi operativo fse +.
  • Accantonare una percentuale dei fondi FSE + per il finanziamento delle, delle imprese sociali e di altri attori dell’economia sociale per il periodo successivo al 2027.
  • Garantire che le ISIL non siano lasciati fuori dall’accesso ai finanziamenti dell’Unione europea a causa del loro diverso status giuridico.
  • Accantonare il 10% dei relativi finanziamenti dell’UE per le ISIL, le imprese sociali e altri attori dell’economia sociale.
  • Creare una piattaforma online europea che offra un supporto sulle misure a favore delle imprese dell’economia sociale, delle autorità pubbliche e delle organizzazioni di sostegno per cogliere e opportunità dell’UE.
  • Sostenere l’attuazione di misure di politiche attive del lavoro da parte delle ISIL nei diversi Stati membri.
  • Riconoscere e migliorare la visibilità dell’impatto socioeconomico delle ISIL nell’Unione europea e i suoi Stati membri.

IV. ISEL integrate nel processo del semestre europeo

  • Aumentare la visibilità degli attori dell’economia sociale nell’intero processo di Semestre europeo.
  • Migliorare il monitoraggio e la comunicazione tra stakeholder nazionali ed europee nel framework del semestre europeo.
  • Garantire efficiente monitoraggio delle consultazioni degli Stati membri con gli attori della società civile rispetto alla conformità dei PNRR nazionali con gli obiettivi dell’UE.

V. ISIL integrate in altre politiche dell’UE

  • Garantire un coordinamento e un dialogo efficaci tra i vari rappresentanti delle autorità Pubblica nazionale, organizzazioni della società civile e rappresentanti dell’UE in modo che le raccomandazioni della Commissione europea relative al Pilastro Europeo dei Diritti Sociali possano portare ad un effettivo impatto positivi per i cittadini e in particolare per quelli che necessitano di aiuto
  • Il ruolo delle ISI dovrebbe essere meglio riconosciuto dalla Commissione europea nel suo piano d’azione per il pilastro europeo dei diritti sociali.
  • Garantire la partecipazione delle ISIL e delle ONG che forniscono servizi sociali ai giovani a rischio di povertà nel processo di implementazione e dello sviluppo delle politiche.
  • Aumentare la consapevolezza circa l’economia sociale nel programma Garanzia giovani rafforzato.
  • Utilizzare il processo del semestre europeo per promuovere e monitorare l’attuazione di Garanzia dei giovani da parte degli Stati membri.
  • Considerare la situazione sociale e gli obiettivi di occupazione nelle politiche connesse all’economia circolare e creare un collegamento tra l’action plan per l’economia sociale e le iniziative di economia circolare.
  • Sviluppare misure di salvaguardia per garantire il riuso dei beni durevoli che, se rotti o danneggiati, possono essere riparati, anche da riparatori indipendenti.
  • Dare alle ISIL un posto nella strategia tessile dell’UE.
  • Riconoscere il ruolo delle ISIL nell’istruzione e nella formazione continua.
  • Rafforzare le opportunità di sviluppo delle capacità per le ISIL, in particolare in relazione all’educazione e alle competenze digitali.
  • Rendere più precisi i piani di qualificazione e riqualificazione per persone vulnerabili e comprendevano gruppi emarginati (anziani, migranti, giovani adulti e persone con basse qualifiche in generale).
  • Tenere conto del coinvolgimento delle ISIL nella definizione dell’approccio europeo ai microcrediti per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e l’occupabilità.

VI. ISIL e dimensione esterna

  • Promuovere una definizione comune delle ISI e dei loro gruppi target a livello internazionale, dovrebbero apparire negli accordi commerciali e nei programmi finanziari con le parti interessate non UE.
  • Promuovere le ISIL e l’economia sociale da parte delle delegazioni dell’UE integrandole nei dialoghi politici e nei programmi di sviluppo con i paesi terzi o organizzazioni di specifiche aree, con un focus continentale o, ancora meglio, relativo a specifiche aree.
  • Rafforzare la promozione delle buone pratiche nelle ISEL tra gli Stati membri dell’UE e i paesi extra-UE, con azioni e progetti di scambio specifici.
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